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Intelligenza artificiale, cosa ha in mente Apple?

Stando a quanto riportato da Bloomberg, Apple si appresta a spendere un miliardo di dollari all’anno per lo sviluppo dei suoi prodotti di intelligenza artificiale generativa. Una mole di investimenti davvero molto significativa che conferma quanto la società di Cupertino sia impegnata a sviluppare i propri ambiziosi progetti in questa tecnologia.

Questa dichiarazione di spesa arriva proprio mentre l’azienda gioca a rimpiattino con alcuni concorrenti che hanno già debuttato nuovi prodotti e funzioni di intelligenza artificiale, come Google, Microsoft, Amazon e altri ancora, come più volte precisato nel corso degli ultimi mesi.

Ricordiamo anche che Apple utilizza l’IA nei suoi prodotti, ma non ha lanciato un prodotto di IA generativa come ChatGPT di OpenAI o Google Bard. L’intelligenza artificiale di Apple viene invece utilizzata per migliorare le foto e la correzione automatica del testo. Finora Apple ha costruito un proprio modello linguistico di grandi dimensioni, o LLM, noto come Ajax, e un chatbot di cui si vocifera, noto internamente come Apple GPT, secondo quanto riportato da Bloomberg. Nessuno dei due è stato ancora incorporato nei suoi prodotti.

L’azienda starebbe cercando di integrare l’intelligenza artificiale in Siri, Messaggi e Apple Music. In quest’ultimo caso, Apple utilizzerebbe l’intelligenza artificiale per creare playlist generate automaticamente, come fa Spotify grazie alla sua partnership con OpenAI. Secondo il rapporto, l’azienda sta anche valutando la possibilità di utilizzare l’IA in Xcode per assistere gli sviluppatori di app.

I dirigenti Apple che guidano le iniziative sull’IA sono John Giannandrea, SVP per l’apprendimento automatico e la strategia dell’IA, Craig Federighi, SVP per l’ingegneria del software e Eddy Cue, responsabile dei servizi, secondo quanto riportato da Bloomberg.

Un portavoce di Apple non è stato attualmente disponibile per un commento, ma riteniamo che comunque le affermazioni da parte della società di Cupertino non dovrebbero mancare nel medio termine, quando i progetti usciranno allo scoperto, anche al fine di consolidare il proprio vantaggio competitivo.

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