I futures sono contratti derivati che impegnano l’acquirente ad acquistare un’attività sottostante a un prezzo predeterminato in una data futura, mentre il venditore si impegna a venderla.
Gli investitori che utilizzano i futures possono essere suddivisi in diverse categorie. Da una parte troviamo gli hedger, imprese che utilizzano i futures per proteggersi dal rischio di variazione dei prezzi di materie prime o altri beni. Dall’altra parte troviamo gli speculatori, che scommettono sulla direzione futura del prezzo di un’attività sottostante. Possono acquistare futures se credono che il prezzo salirà, o venderli se credono che il prezzo scenderà.
Tra gli altri acquirenti potenziali futures troviamo anche gli arbitraggisti, investitori che sfruttano le inefficienze del mercato comprando futures su un mercato e vendendoli contemporaneamente su un altro mercato a un prezzo più alto. Quindi, anche le istituzioni finanziarie come banche, hedge fund e altri investitori istituzionali, che utilizzano i futures per diversi scopi, tra cui la gestione del rischio, la speculazione e l’hedging.
Oltre a queste categorie, anche i piccoli investitori possono investire in futures. Tuttavia, è importante ricordare che i futures sono un prodotto finanziario complesso e rischioso.
Prima di investire in futures, è dunque importante comprendere appieno il funzionamento dei futures e i rischi associati, avere una solida conoscenza del mercato sottostante, essere in grado di gestire il rischio e la volatilità del mercato.
Ciò premesso, i motivi per cui gli investitori scelgono di investire in futures possono essere fatti risalire alle diverse categorie di cui abbiamo parlato qui sopra. Per esempio, per perseguire un obiettivo di protezione dal rischio di variazione dei prezzi di materie prime o altri beni, di speculazione per scommettere sulla direzione futura del prezzo di un’attività sottostante, o ancora per le opportunità di arbitraggio e di diversificazione del portafoglio.
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