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Forex, pochi movimenti dal dollaro

Nella giornata di oggi i movimenti delle principali valute sono stati ancora una volta minimi, in attesa dell’evento del fine settimana, a Jackson Hole, e delle possibili dichiarazioni dei banchieri centrali, Yellen e Draghi in testa. L‘euro appare in lievissimo rialzo, riportandosi a ridosso di 1,18 contro il dollaro statunitense, con la valuta USA che perde invece qualche posizione. Il dollaro/yen si attesta in area 109,50 con lo yen che non pare intercettare l’avversione al rischio del mercato.

Spostandoci sul fronte delle materie prime, qui prevale una certa debolezza diffusa su tutti i comparti. Anche il petrolio appare debole a causa dell’eccesso di offerta sul mercato anche a causa della ripresa dell’attività produttiva in Libia.

Intanto, l’American Petroleum Institute (API) ha pubblicato il dato sulle riserve settimanali indicando un calo di 3,59 milioni di barili rispetto ad attese di -3,4 milioni di barili e a un dato precedente di -9,2 milioni di barili. Il focus si sposta ora sui dati ufficiali dell’Energy Information Administration che saranno rilasciati tra poche ore, considerata l’attesa per un calo di 3,25 milioni di barili, l’ottavo consecutivo. WTI e Brent scambiano rispettivamente in area 47,50 e 51,50 dollari al barile.

Sul medio termine, permane la preoccupazione che gli obiettivi di riduzione del greggio stimati dall’OPEC non possa trovare applicazione, a causa del mancato contributo di alcuni Paesi membri. Vedremo, nel corso delle prossime settimane, se i dati in corso di pubblicazione conforteranno o meno gli analisti, alle prese con un’evoluzione sempre più incerta del comparto.

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