In Italia, il clima di sfiducia economica e l’avversione per gli strumenti bancari crea una generale che si manifesta nel diffuso mancato d’uso dei moderni strumenti di pagamento. Una ricerca di Bankitalia ha portato a definire l’Italia “regno del contante”, i finanziamenti verso privati sono scesi del 3,7% e ad essere penalizzati nell’accesso al credito sono proprio famiglie e imprese.
Rispetto ai Paesi comunitari, l’Italia è ultima in classifica nell’utilizzo di strumenti finanziari e di gestione moneta odierni come card, carte di credito e altro. In Italia si privilegiano gli assegni e le cambiali, però le transizioni con carte sono aumentate al 40%, dimostrando un cambiamento di tendenza.
Analizzando l’indice negativo dei prestiti, il peggiore d’Europa, Bankitalia rivela un calo in dodici mese dell’1,3% per i prestiti alle famiglie, mentre per le società incide una percentuale del 4,9%. I costi di gestione dei prodotti finanziari non incentivano l’aumento dei prestiti e di strumenti di finanziamento e gestione credito moderni, i tassi applicati infatti risultano essere i più alti d’Europa.
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