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Investire in azioni Nike conviene?

Dopo che i risultati del quarto trimestre hanno battuto le aspettative e le parti hanno superato il suo precedente obiettivo di prezzo, l’analista di Oppenheimer Brian Nagel ha dato un’altra occhiata alla posizione di Nike nello spazio finanziario, concludendo che rimane forte il margine di crescita dell’azienda di calzature e dell’abbigliamento atletico. A questo scopo, l’analista ha alzato il target price da 150 a 195 dollari, con un potenziale di rialzo al 18%.

Crediamo che NKE goda di ulteriore spazio per correre. Dal nostro punto di vista, i recenti investimenti stanno solo iniziando a pagare e il mercato sta sottovalutando in modo significativo il potere EPS a medio-lungo termine di un modello NKE a guida digitale“, afferma Nagel. Nike ha fatto uno sforzo significativo per riposizionarsi, “per cui la leadership senior si è impegnata a digitalizzare l’azienda e i suoi processi, mentre si concentra nuovamente sull’innovazione di prodotto superiore“, sottolinea Nagel.

Spiegando questo, l’analista ha dichiarato: “Le tecnologie digitali, come l’App NKE SNKRS, stanno permettendo a NKE l’opportunità di connettersi più efficacemente con i consumatori e di rafforzare la sua già grande consapevolezza del marchio. Negli ultimi due anni, il business digitale di NKE è più che raddoppiato, superando i 9 miliardi di dollari. La direzione prevede di raggiungere il 50% di mix digitale sul totale delle entrate aziendali nell’anno fiscale 2025 (dal 35% attuale)“.

Per quanto riguarda la domanda, il management ha detto agli investitori che per l’anno fiscale 2022, la crescita delle vendite è prevista nella gamma bassa a due cifre, con entrate totali di oltre 50 miliardi di dollari. Inoltre, le stime hanno margini lordi che si espandono da 125 a 150 punti base e la crescita del dollaro SG&A che supera i guadagni delle entrate. Un punto base equivale allo 0,01%.

Guardando al quadro a lungo termine, fino al 2025, la crescita annuale dell’EPS potrebbe essere nella fascia media o alta degli anni ’10, che sarà probabilmente sostenuta da guadagni di entrate a una cifra o a due cifre e un tasso di margine lordo negli anni ’40 entro l’anno fiscale 2025, “riflettendo un significativo cambiamento nel mix di vendite verso Nike Direct”, secondo Nagel.

Riassumendo il tutto, Nagel ha commentato: “A nostro avviso, Nike rappresenta un marchio globale già dominante, che sta ora abbracciando aggressivamente il potere del digitale per migliorare quasi tutti gli aspetti del suo modello di business. Guardiamo alle previsioni e alla guida ottimistiche di Street come almeno fattibili e di supporto a una valutazione premium“.

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