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Saccomanni e debiti PA: + 3,6 miliardi di euro nell’economia reale

Saccomanni e debiti PA: + 3,6 miliardi di euro nell’economia reale

Saccomanni e debiti PA: + 3,6 miliardi di euro nell’economia reale

Un aggiornamento sullo stato dei pagamenti PA informa che dei debiti accumulati e pagati ai creditori della pubblica amministrazione ammontano a 22 miliardi di euro mentre le risorse finanziarie messe a disposizione per gli enti debitori ammontano a 24,5 miliardi di euro corrispondenti al 90% dello stanziamento programmato per il 2013 con il decreto legge 35/2013.

Il ministro Saccomanni e il portavoce del Tesoro hanno spiegato alla stampa che l’obiettivo principale dell’operazione è l’innalzamento del Pil con il miglioramento economico per la crescita del Paese. “Abbiamo immesso nell’economia reale liquidità vera al ritmo di 3,6 miliardi di euro al mese tra luglio e dicembre: circa 1,6 punti di Pil” ha spiegato il ministro aggiungendo “credo che il risultato del terzo trimestre 2013, per il quale abbiamo registrato che la caduta del Pil si è arrestata, e il segno positivo che ci aspettiamo di registrare per il quarto trimestre, siano anche il frutto dell’impegno profuso”.

Secondo i dati riportati, il Governo si attende per il 2014 una crescita del Pil superiore all’1%, mentre i dati di Bankitalia confermano che la stima non supera lo 0,7%, dal Governo si conferma comunque l’impegno di saldare gli arretrati che ammontano a 47 miliardi di euro entro i primi sei mesi dell’anno. Questa posizione non viene condivisa dal Vice Presidente della Commissione Europea, Antonio Tajani che ha dichiarato in una nota di avviare una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia “per la mancata applicazione della direttiva europea che impone alle amministrazioni pubbliche di pagare i propri debiti entro trenta giorni”.

Spiega il rappresentante europeo “sono costretto a questa misura, dopo decine di sollecitazioni, perché ci sono troppe imprese che muoiono per crediti e non per debiti. Nella pubblica amministrazione italiana -spiega- ci sono ancora sacche di burocrazia lenta, che usa il potere di cui dispone non per servire i cittadini ma in senso autoreferenziale”.

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