Giorni piuttosto complicati per i mercati finanziari internazionali, spinti – da una parte – dall’euforia generata dalle novità introdotte dagli annunci di Mario Draghi e – dall’altra parte – premuti al ribasso dalla crisi iraquena che minaccia la stabilità futura delle forniture di petrolio al vecchio Continente (che, peraltro, e sempre in ambito energetico, deve altresì fronteggiare le congiunture negative dall’Ucraina).
Eventi internazionali a parte, la concentrazione degli analisti di Piazza Affari è prevalentemente concentrata su ciò che accadrà in casa Monte dei Paschi di Siena, che proseguirà l’aumento di capitale fino al prossimo 20 giugno, giorno ultimo per poter negoziare i diritti.
Sul fronte del calendario macro, attenzione al dato di lunedì, riguardante l’andamento dell’inflazione nell’Eurozona. Considerato che uno degli incubi che tormenta le notti dei governi nazionali e dell’Eurotower è proprio lo spettro della deflazione, è facile intuire come il report sull’inflazione sia quello più atteso e osservato nel corso della prima giornata della prossima settimana.
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